Liszt si interessa per le correnti spirituali del suo tempo. A Parigi è in contatto con tanti artisti, ma la conoscenza di grandi musicisti a lui contemporanei, come Frédéric Chopin, Hector Berlioz e Felix Mendelssohn Bartholdy, gli fornisce l'occasione per misurarsi con i propri limiti. Il confronto lo stimola a migliorare. In una lettera del maggio 1832 scrive al suo allievo e amico Pierre Wolff: "Da 14 giorni il mio spirito e le mie dita lavorano come due dannati. Omero, la Bibbia, Platone, Locke, Byron, Hugo [...], Beethoven, Bach, Hummel, Mozart, Weber sono tutti intorno a me. Io li studio, li osservo, li divoro con focoso ardore, e per di più mi esercito da quattro a cinque ore [...]. Ah! Se non impazzisco prima, ritroverai un artista!"
Gli anni seguenti sono caratterizzati da viaggi senza sosta attraverso tutta l'Europa, numerosi concerti e nuove composizioni. Si sposa con una donna di sei anni più vecchia di lui, Marie d'Agoult, che gli darà tre figli.