Per molti austriaci, l’albero di Natale addobbato con palline, decorazioni, dolci e candele è il fulcro della vigilia. Sotto l’albero di Natale si trovano i regali che si scambiano cerimoniosamente quella sera. Un albero addobbato con luci di cera, caramelle e mele compare anche nel romanzo "I dolori del giovane Werther" di Johann Wolfgang von Goethe del 1774, a deliziare Werther, il protagonista.
La storia dell’albero di Natale affonda le sue radici nelle usanze pagane, inteso come simbolo di fertilità e vitalità. A lungo la Chiesa cattolica ha osteggiato questa usanza non religiosa. Solo a metà del XX secolo gli alberi di Natale sono stati ammessi nelle chiese cattoliche. Il primo albero di Natale a Vienna fu allestito nel 1814 dalla baronessa Fanny von Arnstein, animatrice di salotti letterari. L’usanza si diffuse in fretta tra le famiglie della classe media di Vienna. Tanto che nel XIX secolo, per soddisfare l’elevata domanda si dovette rimboschire le foreste di abeti e abeti rossi. Nell’ottica di uno stile di vita sostenibile, sempre più famiglie utilizzano un albero di Natale vero: piantato in un vaso, viene usato ogni anno per le feste natalizie.