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    Klagenfurt e il suo mercato all'aperto

    Nel suo libro, “I cosiddetti sani”, riferendosi ai mercati rionali il filosofo e grande osservatore della cultura occidentale Erich Fromm scrive: “Non è solo il luogo in cui si fanno affari, ma anche un luogo di svago e di divertimento”.

    Descrizione che calza a pennello per il Benediktinermarkt, mercato di San Benedetto, che due volte la settimana si tiene nel centro di Klagenfurt. Un mercato talmente affascinante, talmente intrigante, da poter essere annoverato tra le attrazioni imperdibili della città.

    In ogni stagione, anche in inverno, la sua visita è un’esperienza, per gli occhi, per l’olfatto, per il palato ma anche per l’anima, perché i racconti che fanno i suoi banchi di vendita parlano di impegno, di dedizione, di coerenza, di onestà e di uno stile di vita rassicurante che oggigiorno sembra sfuggirci di mano. Ogni giovedì e sabato dalle 6:30 alle 13:00 nella Benediktinerplatz, a due passi dalla “mondana” Neuer Platz, si danno appuntamento venditori che arrivano dai dintorni della città, dal Friuli e dalla Slovenia. Assolutamente “normali sono” gli arrivi da oltreconfine perché qui siamo nel cuore dell’Alpe Adria, la regione che non esiste politicamente ma che sul territorio è un solido crocevia di identità comuni e di rapporti di buon vicinato tra la Carinzia, la Slovenia e il Friuli-Venezia Giulia. Un intreccio che nel Benediktinermarkt trova una delle sue espressioni più riuscite. In questo mercato che declina il concetto di “originale” non ci si imbatte nelle perfette mele rosse della Biancaneve disneyana, o in prodotti che potrebbero ammiccare su un set artificiale di Instagram: qui regnano l’autenticità e la bontà. I profumi e i sapori veri. Ci si accorge appena si inizia a camminare tra i banchi di vendita, tra i “Ciao!”, “Servus!” e i “Srečno!” che si rincorrono nell’aria.

    Kärntner Reindling
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    Ecco le torte fatte in casa dalle contadine che stanno dietro al banco pronte a servire i clienti con un sorriso: donne forti che hanno saputo scavarsi una nicchia in un mondo del commercio sempre più spietato. Torte semplici, di quelle che si infornano per la merenda e per la prima colazione, che non hanno altra ambizione se non quella di coccolare il palato. Non si può non acquistarne una fetta, né resistere alla tentazione di consumarla subito, proseguendo la passeggiata. Quando si adocchia una sorta di ciambellone con l’interno variegato non si può non assaggiarlo: è il Reindling, il tipico dolce carinziano che una volta veniva preparato per Pasqua (quando a Klagenfurt viene ancora consumato insieme a fette di lingua e a un’insalata di uova e rafano), ma che ora si trova in vendita tutto l’anno. È soffice, profuma di burro, di zucchero e di cannella, talvolta anche d’uvetta, e ricorda subito la Gubana friulana e la sua gemella Putizza triestina e goriziana.

    Mostviertler Kletzenbrot (clover bread)
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    Un collegamento immediato tra sapori che capita in continuazione nella regione dell’Alpe Adria. In inverno è il momento del Früchtebrot che a Klagenfurt, come in tutta la Carinzia, si porta in tavola per Natale: un pane dolce con frutta secca e noci; e del Kletzenbrot che alla frutta secca e alle noci aggiunge pere secche dolci macinate, quelle Kletzen che si fanno notare su tanti banchi di questo mercato. Per annaffiare il tutto l’ideale è un bicchiere di mosto o di succo di mele non filtrato prodotti localmente, o della Malvasya venduta sui banchi degli ambulanti sloveni.

    Kasnudeln della Carinzia
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    La prossimità all’Italia si ritrova nei grandi ravioloni qui chiamati Nudeln. Il Benediktinermarkt propone quelli tipici della tradizione carinziana, i Kärntner Kasnudeln ripieni di carne, spinaci, patate, e -in stagione- di funghi o di zucca, ma anche quelli più fantasiosi con lo stesso ripieno delle lasagne (Lasagnenudeln). E, sorpresa! non mancano neppure i Nudeln dolci, ripieni di pere secche macinate (Kletzennudeln), di mele (Apfelnudeln) o di castagne (Maroninudeln), da servire con burro fuso e una spolverata di cannella. Alcuni hanno i bordi ripiegati, „gegrendelt” si dice qui dove la tradizione voleva che le ragazze in grado di lavorare la pasta in questo modo fossero pronte per maritarsi. Su alcuni banchi la distesa di Nudeln sembra infinita.

    Scoprite la ricetta dei Kärntner Kasnudeln

    Non mancano poi i pani sui banchi dei fornai, o quella dei salumi e dei formaggi su altri. Difficile non restare incantati davanti ai sacchi di fagioli che offre l’ortolano a ridosso della parte coperta del mercato: arrivano dalle zone limitrofe a Klagenfurt ma anche dall’Italia dal resto dell’Austria, e i colori dei grossi fagioli Bonzger freschi lasciano a bocca aperta per lo stupore. E a proposito di bocca, quando sale il languorino, in questo splendido mercato ci si può anche rifocillare con gran soddisfazione. All’interno della parte coperta, ideale per una pausa nei giorni più freddi, sono numerosi i punti ristoro, con cucina regionale ma anche mediterranea (siamo nell’Alpe Adria!) e la regola è sempre la stessa: prezzi bassi e porzioni molto generose.


    Testo a cura di Jeanne Perego

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