Bad Ischl
La capitale segreta del Salzkammergut
di vita, radicato nell'epoca imperiale e aperto al presente. Qui, dove un tempo Francesco Giuseppe trascorreva le sue vacanze estive, ancora oggi si respira un'atmosfera di leggerezza che commuove. Tra la splendida architettura, i parchi fioriti e il dolce scorrere del fiume Traun, il Salzkammergut mostra il suo lato più raffinato.
I concerti di operetta nella storica Kongresshaus fanno rivivere il patrimonio musicale, mentre le mostre nelle scuderie imperiali aprono prospettive contemporanee. Il connubio tra tradizione e avanguardia caratterizza il paesaggio urbano e rende Bad Ischl un luogo di grande energia culturale.
Ma Bad Ischl è più di un palcoscenico. È anche movimento. La montagna locale Katrin attira con sentieri panoramici, silenzio alpino e una vista sul Salzkammergut che rimane impressa nella memoria. Chi ama lo sport può scoprire la natura nella sua forma più autentica, silenziosa, profumata e vasta, sui sentieri escursionistici e per mountain bike che circondano la città.
La Kaiservilla racconta la storia con personalità: residenza estiva, rifugio, politica mondiale in piccolo formato. A ciò si aggiungono edifici dell'epoca Biedermeier, facciate in stile liberty, vicoli tortuosi, piazze dove soffermarsi.
Bad Ischl dimostra quanta forza può esserci in un luogo che non ha bisogno di essere rumoroso per lasciare il segno. Un luogo per chi cerca l'autenticità e sa riconoscere la bellezza nei dettagli.
Bad Ischl da tutte le prospettive
Escursioni a Bad Ischl
Punti di interesse architettonico a Bad Ischl
L'architettura di Bad Ischl è caratterizzata da un mix di edifici storici, architettura alpina tradizionale e influenze di epoche diverse. La città sul fiume Traun è una sorta di culla della villeggiatura estiva. L'imperatore Francesco Giuseppe I e l'imperatrice Sissi furono infatti seguiti in vacanza da molti imitatori: prima l'alta nobiltà, poi i ricchi magnati dell'industria e infine la borghesia.
Sorsero alberghi, caffè, casinò e passeggiate dove si davano appuntamento i personaggi illustri austriaci e i curiosi provenienti da tutta Europa. Ma anche molti artisti, come Anton Bruckner, Johannes Brahms e Franz Lehár, scoprirono il fascino del riposo estivo in campagna. I vacanzieri si fecero costruire favolose ville che ancora oggi caratterizzano il paesaggio urbano.
Tutto ebbe inizio con l'imperatore. I suoi genitori erano rimasti senza figli per molto tempo, finché non si recarono a Ischl per una cura termale, per fare il bagno nelle acque salate curative. Poco dopo nacque Francesco Giuseppe e, poiché Ischl era ormai nel suo sangue, trascorse qui 83 delle sue 86 estati.
E naturalmente un imperatore non viaggiava mai da solo. Più Francesco Giuseppe regnava, più cresceva il numero di coloro che lo accompagnavano nella località di villeggiatura estiva. A un certo punto, mezza Vienna partiva per l'estate. “A Ischl ho sempre l'impressione che le montagne circostanti siano solo una sorta di decorazione collocata sulla Ringstrasse di Vienna”, osservò il satirico Karl Kraus. La piccola Ischl era ormai diventata da tempo una località termale imperiale.
Sembra che l'imperatore amasse Bad Ischl soprattutto per i suoi dintorni. Forse era proprio per questo che lasciava la città di buon'ora, perché amava stare in montagna e godersi le ore in cui, finalmente, nessuno voleva nulla da lui. Il fatto che sulle pareti della villa imperiale siano ancora appese più di mille corna di cervo non ha tanto a che vedere con la sua passione per la caccia, quanto piuttosto con la sensazione di libertà che ogni battuta di caccia gli dava.
La villa imperiale di Bad Ischl è un edificio che in molti altri paesi sarebbe considerato un vero e proprio palazzo. L'arredamento è sorprendentemente accogliente, si ha l'impressione che gli abitanti delle stanze siano appena partiti per una gita mattutina e che stiano per tornare. Anche la scrivania nello studio sembra come se qualcuno ci avesse lavorato la sera prima. Qui l'imperatore scrisse il manifesto “Ai miei popoli!”, con cui dichiarò guerra alla Serbia, che avrebbe portato alla catastrofe europea.