Gustav Klimt: genio amante del piacere
Il mistero di un quadro prezioso, scomparso e ritrovato per caso, ha riportato alla ribalta il nome di Gustav Klimt. E fa venir voglia di scoprire di più dell’artista, tra i maggiori rappresentanti dell’Art Nouveau, cofondatore della Successione viennese. Amante delle donne e buongustaio.
Il mistero del quadro di Klimt: ritrovato per caso, è tornato nella Galleria d’arte di Piacenza
Uno strano caso ha riportato agli onori della cronaca il nome di Gustav Klimt. È quello del Ritratto di Signora, opera realizzata dal pittore tra il 1916 e il 1917. Scomparso misteriosamente nel 1997 dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, il quadro è stato ritrovato per caso solo alla fine del 2019. A fare la miracolosa scoperta i giardinieri, in un’intercapedine di un muro esterno del museo, mentre ripulivano un'edera che copriva la parete.
Nel corso degli anni sono nate voci e leggende sul quadro, che ne hanno alimentato il mito: si scomodò perfino una pista esoterica, secondo cui sarebbe stato usato per riti satanici. Invece era sempre stato lì, a pochi passi. Ma il quadro nasconde un mistero precedente: fu dipinto da Klimt sopra un altro, un ritratto di donna con un cappello, esposto a Dresda nel 1912. A lungo dato per disperso, fu scoperto con un sofisticato esame solo pochi giorni prima del furto. Ora, dopo la perizia che ne ha confermato l’autenticità, il ritratto è tornato nella Galleria, in attesa del ritorno dei visitatori. Una storia entusiasmante, come quella del suo creatore.
Gustav Klimt, l'artista e la personalità
È stato probabilmente uno degli artisti più noti e stravaganti che l’Austria abbia mai avuto. Gustav Klimt, nato nel 1862 a Baumgarten vicino a Vienna, iniziò la sua carriera con dipinti di genere storico. Dal 1890 circa, adottò sempre più il suo inconfondibile stile espressionista con i tipici motivi decorativi. Nel 1897 lasciò la Künstlerhaus, l’associazione ufficiale degli artisti viennesi, e insieme ad altri 18 artisti fondò la Secessione di Vienna, con una dichiarazione di guerra alle norme statali sull’arte. È leggendario lo stile di vita raffinato di Klimt, come indicano, tra altre cose, gli opulenti pasti serali. Ancora oggi si parla delle sue numerose relazioni con signore dell’alta società e dei suoi numerosi figli illegittimi.
A Vienna, sulle tracce di Klimt
Per ammirare le opere di Klimt in Austria, insieme a straordinarie architetture, sono tante le tappe imperdibili a Vienna. Come il moderno Leopold Museum, le storiche sale del Belvedere Superiore o la scalinata del Kunsthistorisches Museum, il Museo di storia dell’arte.
Una gemma speciale è la Villa Klimt nel quartiere di Hietzing. Dal 1911 fino alla sua morte nel 1918, l’artista utilizzò come atelier una modesta casetta nel giardino, con un solo piano, nel 13° distretto di Vienna. Quello che rende straordinario il luogo successe negli anni '20: sopra e intorno all’originario laboratorio venne costruita una signorile villa barocca, inglobando al suo interno l’atelier di Klimt, rimasto intatto. Oggi, la visita alla villa regala un’immersione nell’atmosfera dell’artista, grazie a una fedele ricostruzione. Anche il giardino di 6.000 metri quadri è un’oasi di pace, che estende e completa la struttura architettonica della casa.
Nel pittoresco lago Attersee, nella regione austriaca del Salzkammergut, Gustav Klimt trovò la tranquillità e l’ispirazione che tanto apprezzava e cercava per le sue opere. Molti dei suoi più bei dipinti di paesaggio, in cui è evidente il suo entusiasmo per gli straordinari colori della natura, sono stati creati lì. Per seguire le orme del grande artista, la tappa da non perdere è il giardino Gustav Klimt di Schörfling, che invita a scoprire il percorso tematico e il giardino dedicati al maestro.
Un grande Amore: il lago Attersee
Le muse del pittore
La passione culinaria di Klimt
Gustav Klimt aveva una passione per il buon cibo: la moderazione non era il suo forte e quando amava un sapore, non conosceva misure. Secondo i colleghi artisti, "consumava i suoi pasti opulenti con evidente piacere, sempre due o tre porzioni di ogni piatto, e se era invitato a casa di amici, due piatti in più erano sempre preparati per Klimt". L’artista faceva spesso colazione al caffè Meierei Tivoli vicino al parco del castello di Schönbrunn, con caffè, Gugelhupf e panna montata; la sera amava scegliere un brasato alla Girardi o un'animella di vitello alla Tegetthoff. Ancora oggi, nei ristoranti e nei caffè di Vienna, è facile capire perché il bon vivant fosse così affezionato a questi classici senza tempo.