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    Il castello di Eggenberg a Graz

    A Graz uno dei gioielli del Patrimonio Unesco: il castello di Eggenberg, allegoria architettonica dell'universo e membro di ARRE (Association des Résidences Royales Européenes"), la prestigiosa associazione di palazzi e castelli di cui fanno parte anche Schönbrunn, Versailles e i palazzi reali della Gran Bretagna.

    Situato a Graz, la seconda città più grande dell’Austria, 200 chilometri a sud di Vienna, il Castello Eggenberg è un palazzo costruito tra il 1625 e il 1635 su iniziativa di Hans Ulrich von Eggenberg. Hans Ulrich fu amico fidato e consigliere fedele di Ferdinando II, Imperatore del Sacro Romano Impero, che proprio nel 1625 gli diede il titolo di Principe e gli affidò l’importante carica di Governatore dell’Austria Interiore (un’area allora estesa dalla Stiria alla Carinzia e al Friuli Venezia Giulia). L’edificio barocco domina l’elegante giardino con due piani aperti al pubblico, dal grande valore artistico e storico.

    Il castello di Eggenberg ha molto da offrire, tra cui l’Alte Galerie, il Münzkabinett che espone una vasta collezione di monete, il museo archeologico, il giardino con il Giardino Planetario e il roseto, e l’esteso parco, luogo di relax per visitatori e cittadini. Lasciatevi almeno tre ore per un tour breve, o mezza giornata per uno più lungo.

    Il castello di Eggenberg è dal 2010 inserito nella lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO ed è gestito dall’Universal Joanneum, importante rete museale di Graz.

    Autunno 1673. Una splendida magione nell’immediata periferia di Graz, il Castello di Eggenberg, riedificato dalla nobile famiglia a partire dal 1625, quando il principe Hans Ulrich Eggenberg viene nominato Governatore dell’Austria Interiore. La dinastia vive un momento e un onore unici: l’imperatore Leopoldo I, in occasione del suo matrimonio con l’arciduchessa Claudia Felicitas del Tirolo, ha scelto la dimora per il soggiorno della futura sposa e della madre di lei, Anna de’ Medici. La cerimonia nuziale si terrà infatti il 15 ottobre a Graz nella Hofkirche, poi cattedrale cittadina. A ospitare con munificenza le auguste dame è il giovane principe Johann Seyfried. Dopo essere state accolte dalla scritta AVE CLAUDIA IMPERATRIX, ancora oggi visibile sul portale d’ingresso, queste prendono alloggio al piano nobile, magnificamente arredato. Il giorno delle nozze un corteo di oltre 90 carrozze, ognuna trainata da sei cavalli, accompagna la sposa in città, al suono di trombe e tamburi. Lo spettacolo grandioso e inconsueto è seguito da due settimane di feste e solo il 3 novembre la corte fa ritorno a Vienna. Nel 1765 un’altra visita imperiale, quella di Franz Stephan e Maria Theresa con gli arciduchi Joseph e Leopold, onorerà nuovamente il castello, inaugurandone i nuovi giardini.

    • Leopoldo I

          L'imperatore Leopold - Castello di Eggenberg a Graz / Schloss Eggenberg
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    • Claudia Felicitas

          Claudia Felicitas - Castello di Eggenberg a Graz / Schloss Eggenberg
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    Le sette meraviglie del Castello Eggenberg

    Castello di Eggenberg, patrimonio mondiale dell'UNESCO / Schloss Eggenberg
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    1. Un’utopia perfetta: un palazzo che contiene l’universo.

    Nel 1625 il principe Hans Ulrich von Eggenberg (1568-1634) festeggia l’apice della sua carriera politica, con la ristrutturazione in chiave moderna dell’antico castello di famiglia di Graz. Per la costruzione si rivolge a Giovanni Pietro de Pomis, architetto e pittore italiano molto attivo alla corte di Innsbruck. L’idea è quella di realizzare un’oasi di pace nell’Europa centrale dilaniata dalla Guerra dei trent’anni, creando un’utopia in cui tutto è in perfetta armonia. Già dall’esterno gli angoli del palazzo si rivolgono alle quattro direzioni cardinali: così il sole, nel suo corso, illumina una facciata in un certo momento della giornata, come in una gigantesca meridiana. La costruzione richiama anche le quattro parti del giorno, con i lati che corrispondono a mattina, mezzogiorno, sera, notte. Anche la disposizione delle stanze ubbidisce a un ordine gerarchico, che va dalla vita quotidiana al piano terra al mondo ideale delle idee nel piano superiore. Al cuore si pone la torre centrale, dominante sull'intero edificio: insieme alla grotta della fontana e alla cappella gotica, conduce in un mondo profondo di concetti alchemici.

    2. Il calendario del Castello Eggenberg

    Il simbolismo del castello Eggenberg aveva anche un ruolo sociale. Hans Ulrich non proveniva da una famiglia nobile, ma era un uomo che aveva scalato rapidamente le posizioni, ottenendo prima il titolo di barone e poi, proprio nel 1625, quello di principe e di governatore. Questa esibizione sul palcoscenico del potere trova la sua realizzazione nel castello: il concetto che ispira l’architettura deve diventare non solo oggetto di ammirazione ma anche espressione dell’erudizione del proprietario, degno di occupare un così alto rango.

     / Schloss Eggenberg
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    L’intero palazzo è stato progettato per riflettere fedelmente il calendario gregoriano:

    • Numero di finestre: 365 (come i giorni all’anno)
    • Numero di porte: 12 (come i mesi in un anno)
    • Stanze per piano: 31 (come i giorni nei mesi più lunghi)
    • Numero di sale di ricevimento: 24 (come le ore del giorno)
    • Numero di finestre delle stanze del piano nobile: 52 (come le settimane dell’anno)
    • Finestre delle stanze del piano nobile + finestre della Sala Planetaria: 60 (come il numero dei minuti e dei secondi)
    • Porte della stanza della famiglia al 2° piano: 52 (come le settimane in un anno)

    3. La "Sala dei pianeti" racconta i misteri dell’universo

    I sette pianeti allora conosciuti, compresa la Luna, sono raffigurati sul soffitto, con il Sole in posizione centrale. I sette pianeti simboleggiano anche i sette giorni della settimana, i sette metalli alchemici e i sette più importanti membri della famiglia Eggenberg, con Johann Seyfried ritratto come Giove. Il pensiero astrologico dell’epoca si basava sulla Dottrina delle Segnature e sulla corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo: ogni pianeta non solo “segnava” le persone, ma anche piante, animali, minerali, luoghi e attività, colori e forme portavano la sua firma. In questo modo, tutte le manifestazioni terrestri erano assegnate a un pianeta.

    Planetensaal Schloss Eggenberg Graz
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    Al piano nobile sono disposte ventiquattro stanze riccamente decorate (Prunkräume, sale festose), dove il signore del castello riceveva gli ospiti e talvolta soggiornava l’imperatore. Si visitano nel tour: per proteggere gli arredi, originali del XVII e XVIII secolo, si è invitati a non sedersi.

    Hans Ulrich non riuscì a vedere completato il suo poderoso progetto. Le stanze che si ammirano oggi sono state create dopo il 1666 dal nipote, Johann Seyfried von Eggenberg (1644-1713). Al centro del piano nobile si pone la Planetensaal, la Sala dei Pianeti, con le pareti decorate dal ciclo di pitture eseguite da Hans Adam Weissenkircher. È uno dei più notevoli esempi di sale fastose del primo Barocco in Europa Centrale.

    Schloss Eggenberg Porzellankabinett Japan / Schloss Eggenberg
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    4. L’arte asiatica in Austria: le Sale Indiane

    In Europa il XVIII secolo vede l’apice della moda delle Cineserie. Aumentando l’interesse per tutto ciò che è esotico, vengono importate dall’Asia orientale porcellane cinesi, sete dipinte, lacche giapponesi, per ornare i palazzi aristocratici. Anche a Eggenberg furono allestite tre sale per ospitare i tesori della collezione principesca. Oggi si visita la Sala delle Porcellane con porcellane giapponesi Imari incastonate nelle pareti, a cui segue una sala con paraventi cinesi tagliati e incorniciati come miniature che paiono, grazie alla decorazione, appese a nastri di seta blu. La terza sala presenta un prezioso tesoro giapponese: otto pannelli di un paravento giapponese risalente al periodo Momoyama, smantellato nel 1750, che in origine erano parte di un dipinto del castello di Osaka. Il dipinto raffigura un vivace paesaggio urbano di Osaka: è un pezzo estremamente raro e prezioso, eccezionale non solo in Europa, ma anche in Giappone.

    Sala dei pianeti - Castello di Eggenberg a Graz / Schloss Eggenberg
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    5. Il tour a lume di candela per vivere pienamente l’epoca barocca

    Le ornate sale del castello di Eggenberg sono rimaste disabitate per tutto il XIX secolo. Per questo, non è cambiato quasi nulla tra il 1770 e il 1945. Anche dopo la riapertura del palazzo come museo nel 1948, le stanze non furono ammodernate: non vennero installati riscaldamento o elettricità. Ancor oggi, potete vivere gli appartamenti come nell’epoca barocca. In alcune serate dell’anno, il castello apre le sue porte dopo il tramonto per visite guidate a lume di candela attraverso la Sala dei Pianeti e le 24 sale di rappresentanza. È un viaggio nel tempo molto speciale, che offre rari scorci di un mondo oggi perduto, un palcoscenico di lusso a cui solo pochi potevano accedere.

    Il periodo di apertura va da aprile e ottobre con possibilità di prenotazione dal mese di marzo. Le visite sono molto richieste e i biglietti si esauriscono velocemente.

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    6. Il castello è barocco, la cappella è gotica

    La torre centrale conserva la cappella gotica fatta costruire dal bisnonno di Hans Ulrich, Balthasar Eggenberger. Nella realizzazione del nuovo castello nel 1635, fu lasciata intatta la parte più antica della residenza con la chiesetta dedicata alla Beata Vergine Maria, completata nel 1470. È un bell’esempio di cappella privata per la preghiera della famiglia: una stanza quadrata con le volte a stella, tipiche del tardo gotico.

    Una Madonna con bambino è al centro della pala d’altare, donata da Balthasar prima del 1470. Oggi sono visibili i 13 pannelli che la formano, mentre l’altare è stato smantellato nel XVIII secolo. La pala è un’opera preziosa, come indicano il fondo oro dalla complessa architettura e i paramenti dei santi.

    Castle Eggenberg in Graz in winter / Schloss Eggenberg
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    7. Andare in letargo in inverno

    Dal 1953, la stagione di visita del castello si conclude a fine ottobre per riaprire a Pasqua dell’anno successivo. Il motivo della chiusura è semplice: le stanze del piano nobile sono buie e fredde. L’aver lasciato tutto il piano come una "capsula del tempo" che incarna il Barocco non tocca solo i sontuosi interni, ma anche gli aspetti tecnologici. Le sale mantengono il loro aspetto originale, senza riscaldamento e elettricità, ma solo finestre e lampadari con candele.

    Quello che pare uno svantaggio è invece un modo perfetto per proteggere e conservare le sale. Grazie a molte coincidenze storiche, qui è sopravvissuto un tessuto edilizio e decorativo autentico, barocco e rococò, che ha portato all’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale dell'UNESCO.

    styriarte at Eggenberg Palace, Graz
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    Il giardino che è cambiato tre volte

    I vasti giardini del castello di Eggenberg hanno subito tre grandi trasformazioni. Il primo a volerli è il principe Johann Seyfried von Eggenberg, nipote di Hans Ulrich: non solo commissiona le decorazioni delle sale di rappresentanza e della Sala dei Pianeti, ma rivolge la sua attenzione anche al verde. Nel 1678 iniziano i lavori per la realizzazione di un giardino all’italiana, diviso in varie sezioni da alte siepi, con rarità botaniche esotiche, una fagianaia, grandi serre, vasche per tartarughe, fontane, voliere e l’orto per i banchetti principeschi. Con la fine prematura della dinastia degli Eggenberg nel XVIII secolo, il nuovo proprietario, Johann Leopold conte Herberstein, sceglie di ridisegnare i giardini in una stravaganza rococò. I lavori per il giardino in stile francese iniziano nel 1754 e sono aperti agli abitanti di Graz già nel 1770. Il conte Herberstein commissiona anche il labirinto, il padiglione ottagonale rococò tuttora esistente, le serre, il frutteto e l’orto, oltre all’esteso muro di cinta che ancora oggi circonda il giardino. Con il XIX secolo cambia la percezione della natura: il giardino formale barocco viene sostituito dall’attuale giardino paesaggistico all’inglese.

     

    La prosperità della famiglia, iniziata con il principe Hans Ulrich von Eggenberg, dura meno di un secolo. All’inizio del 1700, la rapida ascesa al potere degli Eggenberg è eguagliata solo dalla loro rapida caduta in disgrazia: già nel 1717, la famiglia era crollata in un precipitoso declino.

    A metà del Settecento il castello passa in eredità alla più anziana sorella del principe, Maria Eleonora, e del marito, conte di Herbestein, rimasti però senza figli. Nel 1789 il palazzo tocca a un ramo della famiglia Herberstein, ma i successivi 150 anni corrispondono a un periodo di desolazione, con le stanze usate solo per poche settimane all’anno. Per fortuna il castello è poi rinato e riaperto come museo, e oggi siamo in grado di vedere le stesse decorazioni interne di quasi 250 anni fa.

    Il castello di Eggenberg è stato un esempio di orgoglio aristocratico e di conoscenza che ha brillato per un periodo troppo breve. La storia non è stata gentile con lui, ma lo spirito che lo ha riportato in vita l’ha trasformato nel singolare palazzo di oggi, capace di affascinare chiunque lo visiti.

    Pleasant time at the Schlossberg in Graz
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